Impianto prima pioggia ad accumulo e rilancio


Il nostro impianto di prima pioggia ad accumulo e rilancio, realizza il processo di sfangamento e disoleazione delle acque di scarico di origine meteorica.

IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE PRIMA PIOGGIA AD ACCUMULO E RILANCIO

Impieghi e funzioni

Gli impianti di prima pioggia ad accumulo e rilancio della ditta SA.MA.CE sono impiegati per raccogliere e trattare le acque di prima pioggia cioè, così come definite da norma, almeno i primi 5 mm d’acqua piovana che cadono su una superficie impermeabile.

La funzione di questi impianti di prima pioggia è quella di stoccare e successivamente trattare l’acqua proveniente dai piazzali che potrebbe risultare contaminata e d’impedire che sia convogliata direttamente negli strati superficiali del suolo o nel sottosuolo.

A monte della vasca di prima pioggia deve essere installato un pozzetto selezionatore, il quale convoglia almeno i primi 5 mm d’acqua caduta nelle vasche di accumulo (acque da inviare al trattamento fisico e successivamente alla rete delle acque nere) e fa defluire le acque di seconda pioggia direttamente nel terreno, nei pozzi perdenti o nelle reti fognarie (acque bianche).

Le acque stoccate nelle vasche di prima pioggia SAMACE vanno smaltite mediante l’immissione delle stesse in fognatura o trattate secondo le sostanze inquinanti che contengono; il minimo trattamento che viene eseguito è la sedimentazione e la successiva disoleazione come stabilito dalla normativa corrente.

Durante le precipitazioni, non si possono convogliare le acque di prima pioggia nel depuratore comunale, in quanto quest‘ultimo, dovendo già smaltire le acque delle fognature, si troverebbe a dover trattare delle quantità d’acqua superiori alla sua effettiva capacità di ricezione.

L’immissione delle acque di prima pioggia nei depuratori o nelle fognature dovrebbe iniziare dalle 24 alle 72 ore dopo la cessazione delle piogge.

Vantaggi e campi d’impiego degli Impianti di prima pioggia

Vantaggi delle soluzioni monoblocco cls :

  • vasche monoblocco prive di giunzione;
  • massima impermeabilità;
  • collaudo di tenuta effettuato prima della consegna;
  • resistenza statica;
  • facilità di posa ed installazione;
  • riduzione dei costi di messa in opera;
  • ampia gamma di coperture e chiusini abbinabili;
  • fornitura, su richiesta, di attacchi o giunzioni per il collegamento in serie dei manufatti.

Campi d’impiego delle soluzioni monoblocco cls :

  • Le aree di servizio adibite alla fornitura di carburanti.
  • Le aree di deposito veicoli destinati alla demolizione.
  • Le aree adibite a deposito rottami.
  • Le aree di deposito rifiuti, centri di cernita e/o trasformazione degli stessi.
  • Le aree di opifici adibite alla lavorazione o allo stoccaggio di materie prime inquinanti, limitatamente a quelle prodotte nelle industrie petrolifere e chimiche.
  • Le aree adibite a depositi di mezzi di trasporto pubblico, di autoveicoli industriali o di grandi parcheggi auto.
  • Le aree scoperte adibite ad autofficine, carrozzerie, autolavaggi.

La serie “DISAM A” delle vasche di prima pioggia è realizzata con l’impiego di vasche monoblocco prefabbricate in cemento armato vibrato costruite e allestite dalla SA.MA.CE. s.r.l. nel proprio stabilimento di Nocera Inferiore (SA).

Le vasche vengono ricoperte con solai di copertura carrabile o pedonale recanti le dovute aperture di ispezione munite di chiusini in ghisa di classe adeguata.

In quanto realizzate a getto con cemento e ferro controllati in stabilimento, tali vasche forniscono la massima garanzia di tenuta idraulica, di resistenza strutturale e di durata nel tempo.

Disciplina delle acque di prima pioggia

Decreto Legislativo 03 Aprile 2006 n° 152; Decreto Min. dell’ Ambiente 12/06/2003, n° 185; Decreto ministeriale del 02.05.2006; Legge Regione Lombardia n° 62 del 27/05/1985 e successive integrazioni; Delibera della Giunta dell’Emilia-Romagna n.286 del 14/2/05.

Le norme emanate in materia dalle diverse regioni forniscono uno scenario piuttosto complesso e variegato. In quanto segue, vengono enunciati i principi generali, più o meno comuni alle varie norme, che sono stati assunti a base della progettazione delle vasche di prima pioggia della serie “DISAM A”.

Le acque di prima pioggia sono definite come le prime acque meteoriche di dilavamento, fino ad una certa altezza massima di precipitazione (in genere 5 mm), uniformemente distribuite sull’intera superficie scolante, relativamente ad ogni evento meteorico preceduto da un certo intervallo di tempo asciutto (in genere almeno 48 ore).

Tali acque contengono le sostanze inquinanti trascinate nel dilavamento della superficie scolante e quindi devono essere separate dalle successive (seconda pioggia) e devono essere assoggettate a particolare trattamento prima del loro scarico. Per le superfici poco inquinate (vie di transito veicolare, parcheggi, ecc.) viene in genere previsto solo un trattamento fisico delle stesse consistente in due fasi: sfangamento e disoleazione.

Tutte le vasche di prima pioggia della serie sono configurate ed attrezzate in modo da operare secondo i suddetti principi, fermo restando la possibilità di apportare modifiche strutturali e/o funzionali ove richiesto da specifiche disposizioni della normativa regionale.

Descrizione del processo di depurazione delle acque di prima pioggia ad accumulo e rilancio

Il trattamento a cui devono essere sottoposte le acque di prima pioggia dipende dalla natura e dalla entità delle sostanze inquinanti depositate sulla superficie scolante.

Sfangamento e disoleazione

Per superfici poco inquinate (vie di transito veicolare, parcheggi, ecc.) le vasche di prima pioggia vengono in genere abbinate ad un impianto di separazione per liquidi leggeri, l’insieme provvede alla rimozione dei solidi e delle sospensioni oleose che vengono trascinate dalle acque di prima pioggia nel dilavamento della superficie scolante.

Gli impianti adottati sono separatori di classe І secondo la definizione del prospetto 1 della norma UNI EN 858-1, realizzati e certificati in conformità con i principi di progettazione e le procedure di prova stabiliti dalla suddetta norma.

I disoleatori sono realizzati con l’impiego di vasche monoblocco prefabbricate in cemento armato a sezione rettangolare internamente suddivise, tramite setto separatore, in due comparti di cui il primo (sedimentatore) è preposto alla separazione e all’accumulo dei solidi (fango, limo, sabbia, ecc.) mentre il secondo (separatore) provvede alla separazione e all’accumulo delle sospensioni oleose (benzina, petrolio, ecc.).

Il comparto di disoleazione è equipaggiato con una valvola a galleggiante per la chiusura automatica della condotta di uscita (sistema di ritenzione liquido leggero) in caso di eccesso di accumulo di olio, e con un filtro a coalescenza innestato sulla tubazione di uscita, che facilita la separazione dall’acqua delle microparticelle oleose che sfuggono alla separazione per gravità sfruttando appunto il principio della coalescenza.

La dimensione nominale (NS) dei disoleatori impiegati per il trattamento delle acque di prima pioggia è classificata in conformità con le prescrizioni del punto 8.3.3 della UNI EN 858-1.

PROGETTI SU MISURA

E’ possibile, richiedendo una specifica consulenza alla SA.MA.CE. , studiare casi specifici ove è richiesta una particolare progettazione per specifiche esigenze spaziali del contesto in cui saranno installati gli impianti.

Per soddisfare tutte le possibili esigenze dei nostri clienti progettiamo impianti con vasche monoblocco prefabbricate di varie misure e ad altezza variabile, oltre ad mettere a disposizione impianti di trattamento acque prima pioggia in continuo.

Contattaci per scoprire di più sugli impianti di prima pioggia ad accumulo e rilancio.